Di Daniele Valle, Consigliere Regionale del Piemonte.
“ Da quando è cominciata l’emergenza, la Giunta Regionale ha effettuato (o più spesso ha effettuato in ritardo, a giudizio di chi scrive) scelte operative. Scelte che dovrebbero essere le migliori possibili stante le risorse date. Invece sono diversi gli aspetti su cui emergono forti criticità.
Lo stato di emergenza è stato dichiarato nazionalmente il 31 gennaio fino al 31 luglio, i primi casi piemontesi del 22 febbraio. Eppure il ritardo degli approvvigionamenti dei dispositivi di protezione individuale, specie in ospedali, RSA, farmacie, è stato palese e la situazione si è stabilizzata ad una modesta disponibilità solo dopo metà marzo, con grande confusione sulla gestione degli approvvigionamenti e il coinvolgimento di SCR solo 18 marzo.
Il Piemonte parte tardi sui tamponi alla popolazione, circoscrivendoli inizialmente ai soli casi conclamati. Questo falsa pesantemente le statistiche relative ai decessi e agli infetti.
Nel mese di marzo la media tamponi Piemontese è 1100 al giorno, contro i 4400 della Lombardia, i 2200 di Toscana e Emilia, i 4000 del Veneto.
Solo il 17 marzo viene annunciato, dopo montanti proteste, un piano straordinario di tamponi a tutto il personale medico infermieristico (circa 50.000 persone) e 27 marzo, oltre un mese dopo i primi casi, la Giunta annuncia un piano straordinario di tamponi: 4000 al giorno. L’obiettivo viene raggiunto circa 10 giorni dopo. Solo il 30 marzo viene approvato un protocollo per i tamponi e il contenimento del virus nelle RSA, dove si sta verificando una vera e propria strage silenziosa e una controversa delibera del 20 marzo autorizza a ricoverare pazienti covid proprio all’interno delle RSA: lo stesso, grave, errore della Lombardia.
Queste scelte, non compiute o compiute in ritardo, hanno pregiudicato fortemente la possibilità per il Piemonte di affrontare al meglio la crisi: pur non avendo avuto focolai, non siamo riusciti a contenere né a tracciare l’epidemia.
Da metà marzo la crescita in Piemonte rallenta più lentamente che nel resto d’Italia (4 aprile: Piemonte + 7,5%; media altre 3,5/4%). Dal 3 aprile abbiamo superato il Veneto sia per casi totali sia per casi attivi e abbiamo il doppio dei loro morti, avendo fatto un quarto dei tamponi del veneto.
C’è bisogno di chiarezza sulle scelte della Regione e di assunzione di responsabilità. Le dichiarazioni del centrodestra sul #covid19 si sostanziano nel più classico degli scaricabarile: è colpa di chi ci ha preceduto, è colpa di chi governa le ASL, è colpa delle RSA private.
Vincere le elezioni è anche assumersi la responsabilità delle scelte di governo, sarebbe il caso di ricordarlo.”